Posts written by Shining Star

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    Verificare che un triangolo è rettangolo su un piano cartesiano



    Se c'è un esercizio riguardo i piani cartesiani che vi chiede di dimostrare un triangolo rettangolo, probabilmente non basta fare il disegno e realizzare ad occhio che il triangolo A B C è rettangolo, ma è necessario operare alcuni calcoli (non misurare l'angolo col goniometro lol)

    Se avete studiato i calcoli vettoriali la soluzione è questa, non chiedetemi che cosa vuol dire perchè non lo so asd

    CITAZIONE
    Calcola le componenti cartesiane dei 3 vettori AB, BC e AC
    utilizzando le coordinate dei 3 punti; si ha:
    AB (0-2;1-3) ---> AB(-2;-2)
    BC(1-0; 0-1) --->BC(1;-1)
    CA(2-1;3-0) --->CA (1;3)
    Ora moltiplicali scalarmente
    AB*BC = -2*1 +(-2)(-1) = -2 +2 = 0
    E' provato così che l'angolo fra i vettori AB e BC è retto . (basta ricordare che il prodotto scalare di 2 vettori è uguale al prodotto dei moduli per il coseno dell'angolo compreso).
    Ovviamente questa soluzione è accettabile se conosci il calcolo vettoriale.

    Se invece anche voi non sapete cosa siano i calcoli vettoriali, un metodo più grezzo è quello di dimostrare la validità del teorema di pitagora per quel triangolo. Quindi per prima cosa calcoliamo le misure dei tre lati AB, BC, AC. Poi vediamo qual è il maggiore che sarà quindi l'ipotenusa e gli altri due saranno i cateti. Ora applichiamo il teorema di pitagora per trovare uno dei tre lati. Se ad esempio troviamo l'ipotenusa AC col teorema di pitagora, e il risultato ottenuto sarà lo stesso di quando avevamo calcolato prima la lunghezza di AC attraverso gli assi, allora vorrà dire che il teorema di pitagora è valido per questo triangolo e quindi è rettangolo
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    La cicala e la Formica, Traduzione delle Versione




    gallo_volpe




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    Titolo della Versione Il Gallo e la volpe
    Autore: Fedro
    Input: Olim gallus et canis iter faciebant.



    Versione Il Gallo e la volpe
    Olim gallus et canis iter faciebant. Sub vesperum, itineris labore fessi, consistere statuunt. Gallus in arborem ascendit et in alto ramo considit, canis in ima arbore accumbit, itaque totam noctem placidi quiescunt. Prima luce gallus, ut ei mos est, canit. Statim vulpes, quae in locis propinquis cubile habebat, accurri et galli animus blandis verbis sollicitat:< Quam suaviter canis, amice! Descende, quaeso, de arbore: nam vocem tuam melius audire volo>.


    Traduzione il gallo e la volpe
    Una volta un gallo ed un cane viaggiavano insieme. Al tramonto, stanchi per la fatica del viaggio, decidono di fermarsi. Il gallo sale sull’albero e si accovaccia su un alto ramo, poi il cane giace sotto l’albero; e così dormono placidi per tutta la notte. La mattino il gallo, come è sua abitudine, canta. Subito la volpe, che aveva nel luogo il giaciglio, accorre e sollecita la vanità del gallo con parole lusinghiere:«Come canti dolcemente,amico! Scendi dall’albero, per favore: infatti voglio ascoltare la tua voce più da vicino».
    Ma il gallo non erta indotto in errore da false lodi ed evita le insidie dell’astuto animale; infatti così risponde alla volpe:«Amica, se vuoi sentire la mia voce più da vicino, prima sveglia il mio portinaio, che dorme sotto l’albero: se il portinaio apre la porta, io subito scendo dall’albero e vengo da te».
    Allora la volpe, ignara del pericolo, esclama con grande voce:«Alzati, portinaio, e apri la porta!». Il cane, risvegliato dal sonno, vede la volpe e subito la assale e la smembra con gli acuti denti.


    Siti Utili: studentville latin.it versioni studenti.it skuolasprint scuolasprint
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    Tema sul nuovo governo di Mario Monti



    mario_monti




    Tema Svolto Mario Monti | Tema sul nuovo governo di Mario Monti - Problematica del governo Monti - Tema Svolto: Fine del governo di Berlusconi Presidente del ConsigliO Monti - Governo Tecnico - Elezioni anticipate? - Saggio Breve sul governo di Monti - Articolo di Giornale DImissioni di Berlusconi e Governo Monti - Incontro con Napolitano




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    Ecco vari Temi sul nuovo governo affidato a Mario Monti. Se ti siamo stati d'aiuto diventa Fan della Nostra pagina e condividici su Facebook. E' un piccolo gesto che ci sarà di grande aiuto.




    Qui ci sono vari articoli con i quali poter elaborare un tema o una relazione sul governo Monti

    Temi sul nuovo governo di Mario Monti



    Mario Monti e il nuovo Governo. Le ingerenze e i privilegi della Chiesa

    lupoantonio
    Le ingerenze e i privilegi della Chiesa
    Tutti siamo a conoscenza del “gioco” che fanno i media in questi giorni provando ad indovinare quali saranno i dodici ministri che il nuovo esecutivo guidato da Mario Monti deciderà di nominare. In campo ci sono candidature di “tecnici” e di qualche “politico” isolato, le cui possibilità di nomina sono però davvero scarse.
    In mezzo a questo carosello di personaggi che vengono evocati quotidianamente, ci sono delle analogie, dei collegamenti tra alcuni di loro in un contesto poco rassicurante. Non nel senso che stiamo per finire in mano a dei malviventi, ma semplicemente perché il grande timore, grande al punto da risultare certezza, è che la presenza di alcuni di questi individui cozza con quelle promesse di equità e distribuzione dei sacrifici fatte dal neo Presidente del Consiglio.
    Mi spiego. In corsa per la direzione di tre ministeri chiave – Istruzione, Welfare e Giustizia – ci sono nientemeno che tre nomi proposti (imposti?) dal Vaticano: Lorenzo Ornaghi, Carlo Dell’Aringa e Cesare Mirabelli. Ragionando un momento sul significato di queste candidature, viene spontaneo storcere il naso pensando che solo qualche mese fa si chiedeva di spalmare il peso della crisi anche sui privilegiati, estendendo ad esempio regole che valgono per tutti, come il pagamento delle tasse, anche alla Chiesa. Non già per le associazioni senza scopo di lucro o di beneficenza, ma solo e soltanto per quelle che, ingiustamente, non versano contributo alcuno a fronte dello svolgimento di una attività commerciale.
    È rimasto, come prevedibile, un richiamo inascoltato. E oggi, anzi, il potentato cattolico tenta con nuovo vigore di influenzare la vita dello Stato, provando a inserire uomini di fiducia negli apparati che da sempre gli consentono di far pesare il suo ruolo sociale: scuola, assistenza sociale, giustizia. Mi domando: posto che il problema è a monte – e sta nel fatto che la Chiesa e lo Stato dovrebbero restare due entità nettamente separate – un uomo come Monti non dovrebbe essere in grado di tenere fuori dalla porta, in un momento tanto drammatico, le ingerenze vaticane? Bisogna sempre cedere ai diktat dei cardinali nel momento in cui sarebbe necessario invece togliergli la montagna di privilegi di cui, da migliaia di anni e solo in Italia, godono?

    Written by Frenchi












    Mario Monti e il Nuovo governo la lista dei Ministri

    sapere.it
    Quelle appena trascorse sono state settimane intense per la politica italiana: le dimissioni di Silvio Berlusconi e la nascita del governo presieduto da Mario Monti hanno infatti messo a dura prova la nostra penisola, già sotto pressione per la crescente crisi economica, nazionale e internazionale.

    Pochi giorni per delineare il team di persone che si adopererà per guidare l'Italia nei prossimi mesi: Mario Monti ha finalmente sciolto la riserva e ha presentato la lista dei ministri che accompagneranno il suo incarico politico.

    Quello che è andato formatosi è un governo tecnico, in tutto e per tutto: niente politici, quindi, ma solo personalità estranee ai diversi schieramenti italiani. Una scelta, commenta lo stesso Mario Monti, che «agevolerà, anziché ostacolare, il radicamento, perché toglierà un motivo di imbarazzo». Diciassette ministri, tra i quali si contano tre donne, che nel pomeriggio presteranno giuramento in Quirinale.

    Mario Monti, Presidente del Consiglio con delega all'economia sarà affiancato da Giulio Terzi di Sant'Agata agli Esteri e Anna Maria Cancellieri al Ministero degli Interni; l'ammiraglio Gianpaolo di Paola, invece, presidierà al Ministero della Difesa e Corrado Passera a quello dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti; per l'Agricoltura leggiamo il nome di Mario Catania, mentre per l'Ambiente troviamo Corrado Clini; al Lavoro e Politiche Sociali, invece, ci sarà Elsa Fornero, e Francesco Profumo all'Università e Istruzione; per quanto riguarda la Salute, invece, troviamo Renato Balduzzi; infine, il Ministero della Cultura sarà presieduto da Lorenzo Ornaghi.

    Per quanto riguarda i ministri senza portafoglio, invece, troviamo Piero Gnudi, Enzo Moavero Milanesi, Piero Giarda, Andrea Riccardi e Fabrizio Barca.

    Diciassette ministri che dovranno agire incisivamente sulla situazione italiana.
    Quale sarà, quindi, il programma di governo che Mario Monti intende perseguire nel periodo del suo mandato? Una domanda alla quale il Presidente del Consiglio non ha voluto rispondere, rimandando la questione al dopo Fiducia in parlamento.
    Per le linee programmatiche del nuovo governo, quindi, bisognerà aspettare ancora qualche giorno.

    La speranza, tuttavia, è che la messa a punto del nuovo organo esecutivo possa dare stabilità e fiducia a un'Italia che, ancora oggi, soffre per i mercati finanziari.





    Cosa farà il Governo di Mario Monti

    tgcom.mediaset.it
    Come cambiano pensioni, lavoro e tasse. Ecco l'agenda del nuovo esecutivo: si parte dalla lettera della Bce

    08:22 - Risanare. E' la parola d'ordine del governo tecnico presieduto da Mario Monti. Salvare l'Italia dal baratro e rimetterla in carreggiata è il motivo alla base della scelta di Monti ed è la mission di questo esecutivo. Punto di riferimento sarebbe la lettera inviata quest'estate dalla Bce al governo in cui si chiedevano misure drastiche e impopolari. E' atteso dunque l'annuncio di quei ''sacrifici ma con equita''' ai quali Monti avrebbe fatto riferimento già negli incontri con le parti sociali.
    PAREGGIO DI BILANCIO ENTRO IL 2013
    Traguardo difficile, quasi impossibile ma Monti deve provarci. I mercati e lo spread hanno affossato Berlusconi e il neo-premier deve guardarsi dallo stesso nemico. Pdl e Lega hanno varato manovre da 54 mld ma non hanno dato i frutti sperati. Monti gode della fiducia internazionale ma se non cambia la piega della crisi si rischia altro intervento da 20 mld.

    TASSE
    Patrimoniale sopra il milione di euro e ripristino dell'Ici servirebbero per allentare la pressione fiscale sul lavoro. Da capire come Monti tratterà federalismo e riforma fiscale.

    PENSIONI, ARRIVA IL SISTEMA CONTRIBUTIVO
    Il ministro Fornero pensa a rivoluzionare il sistema previdenziale. Si potrà andare in pensione tra i 63 e i 70 anni con il sistema contributivo: chi vuole andarsene prima dovrà accontentarsi di un trattamento meno generoso e il contrario. E' probabile quindi un intervento sull'estensione del contributivo pro rata per tutti.

    PRIVATIZZAZIONI
    Berlusconi aveva autorizzato l'alienazione del 20% del patrimonio pubblico tra caserme e carceri non utilizzate. Ora Monti dovrebbe rilanciare, cedendo quote di società pubbliche (da quelle di proprietà degli enti locali fino a Poste e Ferrovie)

    LIBERALIZZAZIONI
    E' la materia di Catricalà: via le pastoie burocratiche e far muovere l'economia. In particolar modo liberalizzare professioni, energia, mondo bancario e assicurativo. Per non parlare di trasporti e commercio

    TAGLI ALLA POLITICA
    Monti ha annunciato che uno degli obiettivi del nuovo governo è la lotta ai privilegi. E' immaginabile una stretta ai costi della politica.


    LE GRANDI OPERE
    Altro settore da rilanciare e il compito spetta a Passera. Berlusconi, nell'ultima legge di stabilità, aveva messo nero su bianco che l'aiuto dello Stato sarebbe coinciso con la defiscalizzazione per le imprese di una parte dei costi sostenuti. Basta contributi a fondo perduto. Monti dovrà insistere su questa linea, probabilmente subito.

    LAVORO
    Garantire un accesso facile ai giovani, sul modello scandinavo: nessuno avrà la certezza del posto fisso a vita (licenziare sarà più facile) ma tutti saranno in grado di poter rientrare, grazie a formazione e assistenza. Da superare l'opposizione dei sindacati



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    Dimostrazione per assurdo del teorema di Pitagora



    La dimostrazione per assurdo del teorema di Pitagora non è necessaria in quanto basta utilizzare il teorema di Pitagora e la relativa dimostrazione classica per spiegarlo. Tuttavia se volessimo fare una dimostrazione per assurdo, allora dovremmo partire dalla tesi che "In un triangolo rettangolo, l'area del quadrato costruito sull'ipotenusa non è equivalente alla somma delle aree dei quadrati costruiti sui due cateti." Tuttavia tale tesi, nel tentativo di dimostrarla (che sarà la stessa dimostrazione usata nel teorema classico) si rivelerà falsa e quindi la tesi vera sarà "In un triangolo rettangolo, l'area del quadrato costruito sull'ipotenusa è equivalente alla somma delle aree dei quadrati costruiti sui due cateti."
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    Esercizi sulle equazioni parametriche



    Domande esercizi approfondimenti equazioni parametriche esponenziali e sulla retta - equazioni parametriche frazionali - eq parametriche



    ESERCIZI EQUAZIONI PARAMETRICHE
    ALTRI ESERCIZI

    Equazioni parametriche e ripasso equazioni secondo grado



    Definizione

    Un’equazione di II grado si dice parametrica quando i coefficienti dell’equazione sono letterali (ovvero non sono tutti numerici) e tali lettere (e non l’incognita) devono soddisfare determinate condizioni.

    Si studiano i valori che tali lettere, dette parametri, devono avere per rendere vere le condizioni richieste dall’esercizio.

    Se la somma delle soluzioni deve essere >0, devi imporre -(b/a)>0, cioè (b/a)<0 e ottieni una disequazione frazionaria: (se il parametro compare al denominatore) allora scriverai numeratore >0, denominatore >0, regola dei segni e tratti negativi; altrimenti devi risolvere una disequazione intera. Se il prodotto deve essere >0, allora devi scrivere (c/a)>0: numeratore >0, denominatore >0, regola dei segni e tratti positivi (naturalmente se la disequazione è frazionaria).
    Se qualcosa non è chiaro, scrivimi un testo di un esercizio e io proverò a spiegartelo passo passo.

    Esercizi: http://insegnomatematica.splinder.com/post...i-secondo-grado
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    Tema sul consumismo



    consumismo




    Tema Svolto Il consumismo | Tema sugli effetti del consumismo nella società moderna - Problematica del consumismo - Tema Svolto: Consumismo e giovani - Definizione di consumismo - Saggio Breve sul consumismo - Articolo di Giornale cosa vuol dire consumismo?




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    Temi sul consumismo



    Tema sull'evoluzione del Consumismo

    atuttoscuola.it
    Traccia:
    Cerca di sintetizzare l' evoluzione del consumismo negli ultimi decenni e le sue caratteristiche, che ne fanno uno degli elementi distintivi della nostra società contemporanea.

    Svolgimento:
    Dopo la seconda guerra mondiale nei paesi occidentali la condizioni di vita migliorarono moltissimo grazie ad un notevole aumento della produzione. Anche le persone dei ceti più bassi potettero godere di un benessere prima riservato solo a gruppi ristretti. Tutti divennero potenziali consumatori. il modello americano dilagò, a partire dalla presenza stessa dei soldati yankee nell'ultima fase del conflitto. Essi poi condizionarono le scelte di vita, imponendo prodotti fino ad allora quasi sconosciuti nel mercato nazionale, come la gomma da masticare, la cioccolata, le sigarette e i dischi di musica. La profonda influenza suscitata dagli Stati Uniti sull'Europa riguarda due aspetti in particolare:la diffusione delle idee di democrazia e di modernità, e l'estensione al vecchio continente di un modello economico basato sull'espansione dei consumi privati. Il cosiddetto consumismo infatti si è sviluppato quando sono comparsi nelle case non solo borghesi, ma anche operaie, beni non strettamente necessari alla sopravvivenza, come radio, televisioni, automobili, frigoriferi, aspirapolvere, lavatrici. Nacque così il cosiddetto “tempo libero”, e la gente incominciò a pensare non solo a come vivere, ma a come godersi la vita. Contribuì ad affermare questo stile di vita anche la pubblicità, spesso mediata dai mezzi di comunicazione di massa, quelli già conosciuti, come la radio, e quelli nuovi, come il cinema a colori e la televisione. Tutto ciò fu favorito da una fase di espansione senza precedenti dell'economia di paesi come Stati Uniti, Canada, Giappone ed Europa occidentale (compresa appunto l'Italia). Contro questo dilagare del consumismo non solo a livello economico, ma anche a livello culturale, si levarono le voci dei filosofi della Scuola di Francoforte, i poeti della neo-avanguardia e Italo Calvino, nonché gli esponenti della beat-generation. Tutto ciò creò le basi per il movimento del sessantotto, che ebbe tra i suoi bersagli polemici anche la legge dell'accumulo che si sviluppa nella società borghese. Forse, dopo quegli anni, a parte i recenti movimenti no-global, non si assistette più ad una critica cosi profonda del fenomeno del consumismo. A parte le manifestazioni e le prese di posizione pubbliche, che non sempre corrispondono in privato ad un’esistenza improntata alla assoluta parsimonia, vale la pena di riflettere sulle contraddizioni interne del consumismo. Anzitutto, come diceva lo psicologo Erich Fromm, il consumismo ci fa perdere la nostra identità, il nostro essere, privilegiando il possedere, l’avere. Così questo stile di vita conduce ad una omologazione che tende ad appiattire le caratteristiche regionali e locali, come denunciava Pier Paolo Pasolini. Ma la cosa più sconvolgente è che il consumismo non mantiene tutte le sue promesse. Esso infatti vorrebbe garantire a tutti il benessere, eppure il divario tra paesi ricchi e poveri non si è assottigliato, anzi, in questi decenni solo una percentuale minima della popolazione mondiale può godere di questo stato di agiatezza, sulle spalle di miliardi di poveri. E poi, come mai, comunque, proprio nei paesi ricchi si moltiplicano le patologie connesse con un uso scorretto dei prodotti, come la cattiva alimentazione, con malattie come obesità, anoressia e bulimia? Perché non sono state sconfitte, anzi aumentano le malattie sociali, come la depressione, la solitudine, la disoccupazione, il calo delle nascite, ecc...? Perché il pianeta si sta autodistruggendo, con fenomeni quali la desertificazione, l'effetto serra, l'inquinamento ambientale, ecc...? Malgrado ciò, io sono convinto che di per sé la ricchezza non è un male, a condizione che sia distribuita davvero a tutti, almeno come tentativo. Certi vantaggi, nel campo della salute, dei viaggi e delle comunicazioni, sono innegabili, ma richiamando forse Aristotele, occorre trovare un “giusto mezzo”, cioè un equilibrio tra esigenze di sviluppo e salvaguardia dell’ambiente, tra diffusione planetaria dei mezzi di informazione e protezione delle identità nazionali e locali.


    Il Consumismo

    interruzioni.com
    Basta osservare il numero di giocattoli che possiede un bambino di oggi. È elevatissimo rispetto al numero di giochi posseduto da un suo coetaneo di cinquant'anni fa.
    La sua attenzione, poi, si fissa soltanto per una piccola frazione di tempo su un giocattolo particolare, mentre il suo desiderio si rivolge già a qualche novità propagandata dall'industria.
    Gli adulti contemporanei non sono molto diversi: il telefono cellulare viene sostituito non quando si rompe, ma quando un modello nuovo promette prestazioni strabilianti e così il computer e l'infinito numero di gadget elettronici, taluni spesso inutili, che però ci affascinano irresistibilmente.
    L'auto dopo un po' che la si possiede non soddisfa più la nostra smania di novità e il desiderio, plasmato da martellanti spot televisivi, corre già a qualche modello più recente. Il nostro mondo quotidiano è saturo di oggetti, spesso superflui. Gli oggetti sono diventati talmente pervasivi nella nostra vita da sostituirsi progressivamente agli affetti e alle relazioni umane.

    Il fenomeno in questione si chiama consumismo ed è una delle malattie della società e dell'uomo contemporanei.
    Si compra più di quanto serva, si acquistano oggetti non tanto per la loro necessità o per il piacere di adoperarli, il cosiddetto valore d'uso, quanto per quello che rappresentano, perché sono degli status symbol, per il loro cosiddetto valore di scambio.
    Essi placano le insicurezze dell'uomo moderno, lo confermano nella sua importanza e nel suo valore.

    Intanto il nostro livello di consumi erode le riserve naturali del pianeta e mette probabilmente a rischio la vita sulla Terra per le generazioni che succederanno alla nostra. Se anche i Paesi in via di sviluppo adotteranno in futuro il modello di consumo occidentale sarà, secondo gli esperti, la catastrofe.

    Probabilmente il consumismo risponde, almeno in parte, a un'esigenza umana. Già nei secoli passati le aristocrazie abbagliavano il popolo con la loro vita sfarzosa e i potenti entravano fra loro in competizione a chi edificava il castello, la cattedrale o il palazzo più grandiosi. Lo spirito competitivo, che oggi si esaurisce per lo più in una squallida competizione da condominio, un tempo ha prodotto grandi opere artistiche, la cui perfezione ancora oggi ammiriamo.

    Persino le popolazioni delle zone sottosviluppate del pianeta invidiano i nostri consumi. Una delle molle che induce la migrazione di massa di folle di diseredati sono le immagini televisive provenienti dal ricco Occidente e captate anche in sperduti villaggi del Terzo Mondo. La cornucopia di beni promessa e il miraggio di una vita lussuosa seducono anche i più poveri.

    La pubblicità ci induce, tramite spot che trasmettono le immagini di esistenze perfette quanto irreali, a consumare sempre di più prodotti di cui non abbiamo alcun bisogno. Di più: essa non si limita a vendere prodotti, bensì propaganda sogni, modelli di vita, da perseguire e imitare, pena un doloroso sentimento di inadeguatezza.
    Dal canto loro, gli economisti ci assicurano che soltanto incrementando i consumi, costruiremo un'economia sana e vincente.
    I beni, che un tempo quando si rompevano si potevano riparare, oggi vanno sostituiti, perché è economicamente più conveniente.
    Non abbiamo scampo.

    Al consumismo non riescono a sfuggire, probabilmente, neppure i suoi austeri critici. I proventi dei loro sferzanti libri li usano poi per acquistare auto, ville, viaggi, per potersi permettere un livello di consumi elevato.

    Il consumismo sta ormai corrompendo anche l'arte e e la cultura, la stessa produzione di idee nel mondo contemporaneo. La storia dell'arte contemporanea è sempre più un susseguirsi di nuove concezioni, l'ultima delle quali scaccia le precedenti.
    Le pagine culturali dei giornali sono quasi ogni mese dominate da nuove quanto futili polemiche. L'importante è sfornare a getto continuo inconsistenti novità per il lettore e garantire la visibilità dei protagonisti.
    Si pubblicano ogni anno migliaia di libri di cui nessuno avvertiva la mancanza.
    È la cosiddetta industria culturale, con i suoi splendori e le sue miserie.

    Forse il consumismo è un fenomeno insito nello sviluppo maturo della civiltà occidentale, così scettica, individualista, priva di ideali e di certezze.
    Si tratta di modularlo, di arginarlo. Di trovare un rimedio ai disastri che sta producendo.
    Già oggi si avverte la diffusione di una nuova sensibilità: l'edilizia più aggiornata si orienta verso materiali biocompatibili, impegnandosi inoltre nella costruzione di edifici funzionanti attraverso forme di energia rinnovabile come quella eolica, idrica e solare; una parte dei cittadini è molto interessata al tema del recupero e del riciclaggio dei rifiuti; l'industria sta cercando di attingere a fonti energetiche meno inquinanti, alternative al petrolio. La consapevolezza che l'acqua, l'aria e il suolo sono risorse preziose, da rispettare e da proteggere, si sta facendo beneficamente strada un po' ovunque.
    Forse fra qualche decennio useremo auto elettriche e abiteremo case robuste, durevoli e autosufficienti sotto il profilo energetico. E soprattutto salveremo la Terra dalla catastrofe.


    Consumismo





    Un' "ideologia" basata sul materialismo : il consumismo

    doc.studenti.it
    Con il termine consumismo indichiamo la tendenza, tipica delle società moderne e sostenuta dalla pubblicità, al consumo veloce di beni e servizi; è un modo di interpretare il rapporto che si ha con le merci che consumiamo. Il consumismo è un' "ideologia" basata sul materialismo e ha come scopo quello di spingere la mente umana al consumo e alla dipendenza dai beni materiali. Beni sempre più nuovi, e non necessariamente utili, vanno a sostituire quelli vecchi. Abbiamo così persone che ogni due mesi comprano l'ultimo modello di cellulare o vestito.. ecc perdendo di vista la vera utilità del bene, che diventa solamente una conferma del proprio benessere economico e prestigio. Ma questa rincorsa all'acquisto non riguarda solo i ceti più abbienti, che sperimentano i nuovi beni, ma tutta la popolazione, quando la moda si diffonde e si riducono e prezzi.

    Cosa si nasconde dietro la rincorsa al consumismo? Status symbol e insicurezza in se stessi.

    Varie sono le cause che portano ad un acquisto inconsapevole : prima tra tutte la non sicurezza in se stessi, il bisogno di sentirsi potenti possedendo un'auto potente e sempre nuova, il desiderio di affermazione di sé, nuove esigenze emozionali da soddisfare sempre con beni nuovi e migliori dei precedenti.


    Definizione di Consumismo

    settemuse.it
    La deformazione speculativa dei beni di consumo, che trae le sue più ampie origini dalla moderna era tecnologica e industriale, ha stravolto completamente i precedenti criteri di valutazione applicati dagli individui.

    Le classi sociali hanno nel tempo perso sempre di più la loro netta distinzione e verticalizzazione; la piramide sociale si è andata sempre di più allargando alla base, riducendo la sproporzione col vertice.
    L’imperatore che governava immense proprietà, ha ceduto il posto alle case reali e da queste si è passati alla formazione di due sole classi sociali, la borghesia e il proletariato, per giungere infine ad una sola classe di cittadini lavoratori e consumatori.

    Quelle che un tempo erano delle inequivocabili differenze sociali che permettevano a chiunque di riconoscere subito il livello sociale di un individuo, tramite il suo modo di vestire, di muoversi e di parlare ancor prima che dalla sua casa e possedimenti, oggi sono molto meno palesi, anche se esistono ugualmente.

    Generalmente, in passato, si apparteneva ad un certo strato sociale sin dalla nascita ed era quasi impossibile “saltare” ad un livello superiore. Il contadino era e restava contadino e così pure l’artigiano, il commerciante e il nobile; tutte categorie ben distinte e isolate tra loro.

    Oggi non esiste più una netta distinzione e i confini tra i vari strati sociali, che pure esistono, come ho già detto, non sono determinati rigidamente per nascita, ma dipendono in buona misura dalle capacità e dalle volontà espresse durante l’intero arco della vita.

    Il figlio di un contadino può benissimo studiare legge e diventare un famoso avvocato, così come un ingegnere può gestire una fattoria o un muratore può diventare presidente della repubblica.

    All’interno di questa unica base sociale ognuno cerca, però, di distinguersi ed emergere più che può dai suoi pari tramite il perseguimento di una maggiore ricchezza materiale e perciò è nata la consapevolezza che per me stesso ed agli occhi degli altri: “io sono ciò che ho e ciò che consumo”.

    Le società consumistiche sono composte prevalentemente da clienti di supermercato e centri commerciali.

    Il grado d’importanza di un prodotto è dettato dal livello di pubblicità che ne viene fatta e non dal livello di bisogno che se ne ha.

    Si potrebbe anche affermare che spesso la qualità dei prodotti è inversamente proporzionale alla pubblicità che ne viene fatta.

    Del resto, un manufatto troppo solido e durevole viene considerato controproducente dal produttore, perché porterebbe alla saturazione del mercato.

    Se un produttore trova un nuovo sistema o espediente per ridurre i costi di produzione, anche tutti gli altri lo dovranno seguire sulla stessa strada, perché altrimenti non sarebbero in grado di sostenere gli stessi prezzi.
    La concorrenza è un campo di battaglia nel quale ormai si confrontano (e si copiano) i valori negativi della produzione piuttosto che quelli positivi dei prodotti.

    La lotta non è più sui prezzi di vendita e sulla qualità e bontà degli articoli, ma sui sistemi per ridurre i costi di produzione e distribuzione e aumentare la quantità producibile e vendibile, oltre che dal lancio pubblicitario.

    Ogni possibilità di recupero o mantenimento in vita di un prodotto, oltre i termini di durata previsti dal produttore, viene scoraggiata, rendendone difficile o impossibile la riparazione, per esempio, per obbligarti alla sostituzione dell’intero articolo.

    Nello stesso tempo i metodi per convincere i consumatori all’acquisto seguono sempre più spesso falsi obiettivi, come, per esempio, la "bellezza" di un articolo laddove ci si dovrebbe aspettare la "bontà", oppure la presenza di una firma anziché la funzionalità, o la lusinga di un omaggio abbinato al prodotto.

    Oggi la verdura e la frutta tendono ad essere sempre più belle … e sempre meno buone: conta di più, nella scelta, l’esteriorità di una mela anziché il suo sapore. La gente a poco a poco si abitua a questi criteri di valutazione perché viene persuasa dalla pubblicità, che usa ormai qualsiasi mezzo per convincere, forse anche l’ipnosi.

    I prodotti, se risultano troppo densi, vengono fluidificati, perché così sarai costretto a sprecarne di più, come succede negli shampoo per capelli o nei bagni schiuma o nei detersivi.

    Più fluido significa minor quantità di prodotto attivo e quindi più spreco. La pubblicità, poi, si incaricherà di mascherare questo inganno, convincendo il consumatore che il nuovo prodotto si presenta ancor più “delicato”.

    Quante truffe e prese in giro si nascondono dietro il termine “delicato”, che il più delle volte vuole semplicemente dire più “diluito” o più "povero".

    L’ultimo sapone liquido che ho comprato (sempre della stessa marca) non ha più il dispositivo a pompetta per l’uscita regolata del sapone. Al suo posto c’è un bel tappo che chiude un foro largo un dito. Oltre a risultare fastidiosamente meno pratico e igienico del precedente sistema è facile stimare che durerà molto di meno.

    Per risparmiare tessuto ci sono molti prodotti che nel tempo sono andati impercettibilmente restringendosi. E’ il caso delle lenzuola e delle federe. Il letto è sempre largo uguale, ma il lenzuolo non si riesce più a rimboccarlo e dalla federa esce un pezzo di cuscino.

    Alcuni elettrodomestici, per evitare che i soliti armeggioni riescano a ripararli da soli, sono sigillati in contenitori di plastica che all’esterno non presentano alcuna vite. Altro che cubo di Rubick! Per trovare il trucco ed aprirli devi provarle tutte, rischiando ogni volta di spaccare o rovinare tutto, perché vengono usati dei diabolici metodi di chiusura a scatto che richiedono la conoscenza del punto su cui fare leva. In questo modo il produttore ha conseguito due risultati: ha abbreviato i tempi di produzione e scoraggiato l’utilizzatore a metterci le mani. La risposta ufficiale è che così il prodotto si presenta meglio ed è più sicuro.

    In qualche caso il produttore s’è spinto ancora più sfacciatamente oltre, chiudendo i coperchi delle macchine con viti speciali e per le quali occorre un particolare attrezzo che solo i suoi laboratori di riparazione hanno in dotazione. Così, se l’apparecchio si dovesse proprio riparare, almeno s’è garantito d’essere il solo a poterlo fare.

    Anche i cavi di molti elettrodomestici diventano sempre più corti, costringendo all’uso di prolunghe che possono essere causa di malfunzionamenti e pericolo di scosse o incendi. Quanto mai risparmierà un produttore su mezzo metro di cavo?

    Per l’ultima cucina a gas che ho acquistato ho voluto seguire il vecchio detto che chi più spende meglio spende. Dopo tre mesi le manopole erano bruciate e mi restavano in mano ogni volta che le usavo. Al secondo tentativo di riparazione in garanzia ho rinunciato definitivamente a farle sistemare, visto che il tecnico mi aveva seraficamente dichiarato che “ormai” non si trovavano più i ricambi per quel modello.

    Dopo un anno c’è stato un corto circuito e si è bruciato il cavo che alimentava il forno elettrico. Considerando che a pochi centimetri c’è anche il tubo del gas, s’è evitata una tragedia solo per pura fortuna.

    Il consumismo presenta molti problemi, ma è anche un buon sistema sociale: si lavora per consumare e si consuma per lavorare. Ciò produce miglioramenti nel benessere dei cittadini, ma il meccanismo del PIL è perverso e ingiusto: non si può consumare sempre di più, deve esserci un punto di equilibrio.

    Noi compriamo più imballi e confezioni che prodotti fruibili. Una buona soluzione per auto-regolare questi consumi che producono montagne di rifiuti e minacciano il nostro pianeta sarebbe quello di modulare la percentuale di tasse (IVA) in funzione del coefficiente di costo energetico di produzione del bene. Più un bene costa (ovvero “spreca”) energia e più dovrebbe essere elevata la tassazione. In questo modo si modificherebbe l’andamento dei consumi (e delle importazioni dall'altro capo del mondo), premiando qualsiasi iniziativa che remasse contro corrente. Un buon esempio sono i distributori di detersivi sciolti. Ci si reca al supermercato col proprio contenitore, si fa il pieno e si risparmiano soldi e plastica da buttare.

    Già Marx aveva individuato nel capitalismo una tendenza al consumo che aveva chiamato feticismo della merce. Nella teoria marxiana del valore le merci, da pure e semplici cose, prodotto del lavoro umano, assurgono al ruolo di rapporto sociale, e in modo simmetrico, i rapporti sociali fra gli uomini assumono l’aspetto, nello scambio, di rapporti tra cose. Per vedere il consumismo come fenomeno di massa bisognerà aspettare circa un secolo.

    Il nostro livello di consumi erode le riserve naturali del pianeta e mette probabilmente a rischio la vita sulla Terra per le generazioni che succederanno alla nostra. Se anche i Paesi in via di sviluppo adotteranno in futuro il modello di consumo occidentale sarà, secondo gli esperti, una catastrofe. E ciò sta già accadendo in Oriente e in Sud America.

    Il consumo eletto a status symbol ci spinge a comprare più di quanto ci serva: si acquistano oggetti non tanto per la loro necessità o per il piacere di adoperarli, il cosiddetto "valore d'uso", quanto per quello che rappresentano. Lo shopping placa le insicurezze dell'uomo moderno. Gli acquisti di beni voluttuari (telefonini, moto, auto, barche, vestiti, iphone e ipad, ecc.), lo fanno sentire (momentaneamente) importante e appagato.

    La società dell'effimero presenta gravi problemi, perchè l'uomo non può soddisfare le sue ambizioni semplicemente collezionando oggetti o abbuffandosi di cibi grassi e malsani (società degli obesi). Manca sempre di più una vita spirituale, profonda, interiore, ricca di ideali e affermazioni intellettuali.

    Da un recente studio risulta che una quantità preoccupante di ragazzine italiane, dai 14 ai 18 anni, per farsi pagare una ricarica telefonica è disposta a mostrare il suo seno o altro, ma può anche spingersi fino a prostituirsi per avere in cambio un iPod o un bene analogo!

    Difficile sostenere che sia semplice retorica affermare che "ai miei tempi i giovani erano diversi". Nel nostro passato non c'è traccia di baby-gang e i ragazzi o le ragazze non si ubriacavano a 13 anni fino al coma etilico, nè tanto meno facevano uso di droghe e anfetamine. Il massimo di trasgressione a cui arrivavano era di fumare qualche sigaretta! Non esisteva lo sballo; semmai ci si dedicava al ballo.

    Per un approfondimento sui difetti della società consumistica vale ancora quanto scritto a suo tempo da Eric Fromm. Per iniziare si può leggere il semplice "Avere o Essere", per fare poi seguito con tutti gli altri scritti di Fromm, che tracciano un quadro preciso e lungimirante quanto preoccupante della società moderna.

    Come uscire dalla società dei consumi?
    La crisi economica non è sufficiente. Ci saranno piccoli correttivi qua e là per evitare catastrofi finanziarie, ma il meccanismo del produrre per consumare e consumare per produrre ancora di più mi sembra difficilmente sradicabile nei prossimi anni. Solamente una forte crisi energetica (per ora non immaginabile, ma pur sempre possibile) potrebbe dare una svolta alla frenesia dell'acquisto fine a sé stesso. Ma la riduzione dei consumi superflui dovrebbe essere rimpiazzata con altri valori più nobili.

    Però non è più tempo di grandi ideali. Le religioni sono in parte scalzate dalle conoscenze scientifiche, anche se mantengono ancora un grande potere di condizionamento sociale. Il loro obiettivo non è di sanare le popolazioni, ma bensì di tenerle soggiogate con la paura. La politica tende sempre di più ad appiattirsi verso forme liberali e democratiche che non infiammano gli animi e non danno appagamento.

    Purtroppo, da queste considerazioni possiamo ipotizzare che solo con forti restrizioni energetiche non dipendenti dalla nostra volontà la società potrebbe essere costretta a consumare di meno e quindi a dare maggiore valore ai beni primari, morali e sociali.

    Non so se tutto ciò sia veramente augurabile. Infondo basterebbe un po' più di buonsenso per trovare un nuovo equilibrio tra benessere e valori morali.

    Testo: Ricky Spelta
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    Tema sulle dimissioni di Berlusconi



    dimissioni




    Tema Svolto DImissioni Berlusconi | Tema sulle dimissioni di Silvio Berlusconi - Problematica del nuovo governo - Tema Svolto: Fine del governo di Berlusconi - Governo Tecnico - Mario Monti? - Saggio Breve sul governo di Berlusconi - Articolo di Giornale DImissioni di Berlusconi - Incontro con Napolitano




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    Qui ci sono vari articoli con i quali poter elaborare un tema o una relazione sulle dimissioni di Berlusconi

    Temi sulla Cultura



    Il Presidente della Repubblica conferisce a Monti l'incarico

    partitodemocratico.it
    Napolitano conferisce a Monti l'incarico per un nuovo governo. Bersani: "Il PD risponde con responsabilità. Prima di tutto c'è l'Italia"
    introduzione: cultura generale cosa è perchè si chiama così? ( espieghi che la cultura generale significa sapere le cose in generale e non circa un solo ambito specifiso ecc....)

    Dopo la crisi di governo e le dimissioni di Silvio Berlusconi consegnate il 12 novembre al Quirinale, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha conferito l'incarico a Mario Monti di formare il nuovo governo.

    "Il mio convincimento è che sia nell'interesse del Paese sforzarsi per dar vita a un governo che abbia il più largo appoggio in Parlamento". Ha dichiarato il Presidente della Repubblica, affidando la guida del governo al neosenatore a vita. "Viste le scelte urgenti di consolidamento della situazione finanziaria e di miglioramento della crescita ed equità sociale che il Paese dovrà fare...", ha aggiunto.

    "Da Napolitano parole forti e chiare. Un appello a cui il Partito democratico risponde con disponibilità e che deve interrogare ogni persona responsabile", ha commentato il Segretario del PD Pier Luigi Bersani.

    *********
    Nel pomeriggio, si sono svolte al Quirinale le consultazioni per la crisi di governo, tra il Presidente della Repubblica e i diversi gruppi parlamentari. La delegazione del Partito democratico era composta da Pier Luigi Bersani e i capigruppo di Camera e Senato, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro.

    "L'Italia è in una crisi davvero seria - ha dichiarato il Segretario democratico a margine dell'incontro - perchè siamo arrivati là dove non saremmo dovuti essere. Il PD ha dato la sua disponibilità e il suo impegno per un Governo di emergenza e di transizione, che sia totalmente nuovo a forte e autorevole caratura tecnica, che non dovrà solo affrontare l'emergenza da un punto di vista economico, ma dovrà fare anche le riforme: quella della legge elettorale, dei regolamenti di Camera e Senato e quella per la riduzione del numero dei parlamentari. Su questo abbiamo le nostre proposte".



    Dimissioni Berlusconi - Bersano su Twitter
    ilsussidiario.net
    DIMISSIONI BERLUSCONI/ Bersani su Twitter: ora ridateci la fermata del bus in via del Plebiscito
    BERSANI: RIDATECI LA FERMATA IN VIA DEL PLEBISCITO - Dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi, adesso tantissimi romani rivogliono l’immediato ripristino della fermata dei bus di linea che un tempo si trovava davanti alla residenza dell’ex presidente del Consiglio, a Palazzo Grazioli. Già in passato si era parlato molto di questo tema soprattutto sul social network Twitter, dove addirittura il segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani ha commentato a riguardo attraverso un “tweet”, cioè un breve messaggio: «E adesso rimettete la fermata dell’autobus a via del Plebiscito». Subito è arrivata la risposta si Stefano Menichini, direttore di Europa, sempre attraverso un altro tweet: «Questa però l’aveva già detta qualcuno. Io per esempio». Infatti l’8 novembre scorso, lo stesso Menichini aveva detto: : «Ora può ripartire una grande campagna di civiltà: ripristinate la fermata dell’autobus in via del Plebiscito». Sul web sono oramai tantissime le richieste da parte dei cittadini per ripristinare la fermata del bus davanti a Palazzo Grazioli, soprattutto per una questione di sicurezza, e dopo il 2009, anno della rimozione, è stato un susseguirsi di raccolta firme, petizioni e proteste. A precedere tutti è stato però il consigliere capitolino Dario Nanni del Partito Democratico che ha preparato una mozione che spiega attraverso un post: «Appena appreso che Berlusconi si stava recando al Quirinale per rassegnare le dimissioni al Presidente della Repubblica ho predisposto immediatamente una mozione nella quale si chiede di ripristinare la fermata dell'autobus in via del Plebiscito». E spiega che «sono venuti meno i motivi che hanno determinato la decisione presa da Atac su indicazione dell'amministrazione capitolina. Il documento sarà consegnato immediatamente agli uffici dell'assemblea capitolina per giungere lunedì stesso ad una rapida discussione della proposta». E pensare che solo ieri, al termine delle consultazioni con il presidente della Repubblica Napolitano, lo stesso Bersani aveva annunciato l'impegno futuro per «un governo di emergenza e di transizione, per un governo che sia totalmente nuovo a forte e autorevole caratura tecnica, e che quindi metta in condizione l'Italia di affrontare l'emergenza».


    Dimissioni Berlusconi a Napoli
    Anche Napoli ha voluto partecipare ai festeggiamenti in piazza per le dimissioni di Berlusconi. Così un piccolo gruppo di cittadini, armati di flute di plastica alla buona e di un bottiglia di champagne, si è dato appuntamento a piazza Dante per brindare alle dimissioni dell’ex premier. Fra loro anche Marco Esposito, assessore al commercio della giunta De Magistris.

    «Siamo qui per festeggiare la fine di un governo nordista – spiega Esposito – che ha fatto molti danni al Mezzogiorno. Non pensiamo soltanto a Berlusconi che va via: in un colpo solo vanno via Bossi, Calderoli, la Gelmini, che ha fatto una riforma sul merito assolutamente a danno degli studenti e della scuola; vanno via, inoltre, tanti ministri che hanno lavorato male per il Sud e per l’Italia».



    Ciò che ci si augura adesso è l’avvento di una nuova stagione politica, che sappia dare una svolta alla situazione attuale, tanto da permettere nuovamente di “sentirsi fieri di essere Italiani”.

    Intanto la verve partenopea al tema dimissioni si moltiplica nella strada più famosa della città, San Gregorio Armeno. Le statuine raffigurati Silvio Berlusconi vengono “svendute” al 50% in meno (da 50 euro a 25 euro) causa caduta del governo. E fra raffigurazioni dell’ex premier in doppio petto nero, in versione Dracula e in abito classico, spicca la nuova variante con tanto di valigia e di cartello con su scritto “Mi sono dimesso!!”.

    Parallelamente arriva nella bottega di Genni Di Virgilio la statuina di Mario Monti con un bel curniciello stretto nella mano destra e che allunga il passo lasciando dietro di sé un Berlusconi con valigia da emigrante, ma sempre dal sorriso plastico. Un omaggio al nuovo che avanza, certo, ma soprattutto il piccolo corno rosso che Monti stringe nella mano rappresenta l’augurio migliore, camuffato da espediente scaramantico, che i Napoletani possano fare al nuovo presidente del consiglio incaricato.


    Le Dimissioni di Berlusconi sui giornali internazionali
    Berlusconi si è dimesso e sulla stampa estera si parla della “fine di un’epoca” in cui il paese “ricomincia a sperare” per “uscire dalla crisi”. Già nei giorni scorsi le testate di tutto il mondo avevano annunciato sulle loro prime pagine il “crepuscolo degli dei” dopo la mancata maggioranza alla Camera e il “passo di lato” del premier richiesto anche da Umberto Bossi.

    A seguito della salita al Quirinale, sul New York Times si legge “Berlusconi si dimette e l’Italia vibra di cambiamento”: al termine di una “settimana tumultuosa”, scrive il primo quotidiano statunitense, “il premier ha rassegnato le dimissioni dopo l’approvazione del pacchetto di austerità cercato dall’Europa”. Per l’Italia, nota la BBC, “finisce un’era durata 17 anni” e sul Washington Post, Berlusconi “si dimette dopo quasi vent’anni passati ai vertici della politica italiana” dopo l’approvazione della legge di stabilità per “riconquistare la fiducia degli investitori ed evitare il collasso dell’ottava potenza economica mondiale”. Il Wall Street Journal apre sulle dimissioni del premier e affianca un editoriale su “Monti, il political outsider” candidato numero uno alla guida del governo tecnico mentre il Financial Times parla dell’Italia come di un “paese demoralizzato dal debito”. A margine della notizia la CNN pubblica un editoriale sulla “mancanza di crescita” come problema numero uno dell’Italia, stagnante da oltre dieci anni. Sull’edizione online del settimanale Time invece campeggia l’immagine di un Berlusconi serissimo e un servizio sulle sue peggiori 10 gaffes.

    Per Le Monde “Berlusconi lascia l’Italia nello Stato in cui l’ha trovata”, El Paìs commenta la rapida approvazione della legge di stabilità e scrive che “il Parlamento accelera l’addio a Silvio”, mentre la Bild titola ironica “Ciao, Cavaliere!”

    Nel Regno Unito, il Guardian annuncia che “Berlusconi si è dimesso dopo l’approvazione dei tagli da parte del Parlamento”, il Times lo ritrae mentre saluta sorridente dall’interno dell’auto blu, mentre su Al Jazeeera English la notizia delle dimissioni è affiancata da una foto con un ragazzo davanti a Palazzo Chigi che mostra un cartello: “10 maggio 1994 – 12 novembre 2011. San Berlusconi Game Over”.

  8. .

    La Gallia ai Tempi di Cesare, Traduzione delle Versione




    250px-Gallia




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    Titolo della Versione La Gallia ai Tempi di Cesare
    Autore: Cesare (?)
    Input: Cum Caesar in Galliam missus est, inferior pars huius regionis



    Versione La Gallia ai Tempi di Cesare
    Cum Caesar in Galliam missus est, inferior pars huius regionis, quae inte Alpes et Tolosatium fines est, iam in dicione Romanorum erat et "Provincia" ab illis vocabatur. Reliqua Gallia erat omnis divisa in partes tres, quarum unam incolebant Belgae, aliam Aquitani, tertiam illi, qui ipsorum lingua Celtae, latina lingua Galli appellabantur. Hi omnes lingua, institutis, legibus inter se differebant. Horum fortissimi erant Belgae, qui a provincia Romana longissime aberant. Ad eos minime commeabant mercatores neque ea, quibus animi effeminantur, importabant. Hi proximi erant Germanis, qui trans Rhenum incolebant, quibuscum continenter bellum gerebant. Ob eandem causam Helvetii quoque reliquos Gallos virtute superabant. Nam fere cotidianis proeliis cum ipsis Germanis contendebant, cum aut eos a suis finibus erant et spectabant in Septentrionem. Aquitania pertinebat a garumna flumine ad eam partem Oceani, quae spectat ad Hispaniam.


    Traduzione La Gallia ai Tempi di Cesare
    Quando Cesare fu mandato in Gallia, la parte inferiore di quella regione, che è entro i confini delle Alpi e di Tolosa, era ancora sotto il controllo dei Romani era chiamata da loro "Provincia". La Gallia rimanente era tutta divisa in tre parti; delle quali una l'abitavano i Belgi, un'altra gli Aquitani, la terza coloro i quali erano chiamati Celti nella loro stessa lingua, Galli in lingua romana. Questi differivano tutti tra loro per linga, instituzioni, leggi. Tra di loro i più forti erano I Belgi, che distavano moltissimo dalla provincia Romana. [continua]


    Siti Utili: studentville latin.it versioni studenti.it skuolasprint scuolasprint
  9. .
    CITAZIONE (bosodajesi @ 31/5/2011, 17:21) 
    salve a tutti...a me servirebbe la traduzione in latino di " il tempo è la cura"
    grazie di cuore

    Tempus medicina est
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    Tema sulla cultura tra i giovani - ieri e oggi



    cultura




    Tema Svolto La Cultura | Tema sulla cultura e i giovani - Problematica della mancanza di cultura - Tema Svolto: La cultura tra i giovani - Relazione sulla diffusione della cultura - Saggio Breve Crisi della cultura - Articolo di Giornale Cultura e Libertà




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    Temi sulla Cultura



    Tema svolto sulla Cultura - Scaletta per tema

    @skuola.tiscali.it

    introduzione: cultura generale cosa è perchè si chiama così? ( espieghi che la cultura generale significa sapere le cose in generale e non circa un solo ambito specifiso ecc....)

    Sviluppo: è importante per vivere, per parlare ocn le persone, per avere senzo critico quindi la cultura è ala base dei "buoni rapporti umani" ci permette di avere coscienza di quello che accade intorno a noi, ma anche ci permette di giudicare gli eventi e senz'altro ci salva dall'ignoranza e quindi impedisce che veniamo manovrati per terzi fini, o di credere a cose fasulle che altri ci possono dire....Come si fa ad avere cultura generale? Leggere, informarsi, fare ricerche, confrontarsi e così via....

    Conclusione: tu cosa ne pensi pensi sia imortante? pensi di averne? vorresti averla?



    Tema sul contatto tra i giovani e la cultura
    LA CULTURA CON CUI VIENI A CONTATTO A SCUOLA È VIVA E PREPARA AL FUTURO O E’ VECCHIA E POLVEROSA COME LA BIBLIOTECA DI AZZECCAGARBUGLI ?


    La questione della scuola non riguarda soltanto il popoloso universo di studenti, insegnanti e politici, ma riguarda l’ intera comunità. Prendersi cura di istituti, licei e università e dei loro problemi è interesse di ogni cittadino. In questi ultimi anni il mondo dell’ istruzione è al centro di un intenso dibattito circa una sua possibile riforma. Il governo infatti dice che la scuola così com’ è non va bene, che deve essere cambiata per rispondere ai continui mutamenti della società. Io penso che oggi la cultura con cui vengo a contatto a scuola mi possa preparare per un futuro molto prossimo, ma secondo me tra una cinquantina d’ anni non sarà ancora abbastanza perché il mondo è in continua evoluzione e tra un po’ quello che penso possa servirmi, non servirà più a niente. Ad esempio quelli che oggi studiano aeronautica tra una decina d’ anni non riusciranno a trovare nessun posto di lavoro perché gli aerei saranno pilotati a distanza oppure non servirà nemmeno il pilota perché compariranno quelli interamente automatici. La scuola è un’ istituzione molto importante per la vita di uno stato e ognuno vorrebbe costruirla nel modo a lui più opportuno. Noi ragazzi pensiamo che sia dannoso tenerci seduti per sei ore di fila senza nemmeno poterci sgranchire le gambe e cercando di farci assimilare con ogni mezzo i vari concetti della lezione. Si crea così un’ atmosfera tesa che trasforma nella testa di ogni ragazzo la scuola in una prigione, dove il più bravo è chi riesce a scampare alle interrogazioni e a imbrogliare l’insegnante, come se questi fosse come una sorta di giustiziere pagato dallo stato per compiere il principio della selezione naturale (anche se non è così): far passare i migliori e far estinguere i meno dotati. Forse esagero, ma il problema di fondo esiste, basta contare il numero dei bocciati nelle prime dove l’ impatto con le superiori è più forte. Io spero in una scuola nuova che metta al centro gli alunni con le loro esigenze e non il programma ministeriale. Forse basta che il docente smetta di pensare di dover completare il programma, di dover fare un tot. di temi a trimestre, di dover mantenere in classe una ferrea disciplina. Quanti insegnanti si preoccupano di chiedere ai ragazzi i loro hobby, i loro interessi, le loro aspirazioni per poter meglio adattare a loro l’ insegnamento ?
    Credo che tutto questo ci possa portare la risposta alla domanda fatta nel titolo. Io dico che in tutto il suo contesto adesso la scuola italiana sia ancora vecchia e polverosa come la biblioteca di Azzeccagarbugli e finche qualcuno non si deciderà a cambiare o per lo meno a “rispolverare” molte cose la nostra scuola rimarrà così e nessuno ritroverà quei benefici che solo la scuola e l’ istruzione possono dare.
  11. .

    Il mitico cavallo di Alessandro Magno - Bucefalo, Traduzione delle Versione




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    Titolo della Versione Bucefalo Il mitico cavallo di Alessandro Magno
    Autore:
    Input: Alexander, postquam Aegyptiorum et Persarum regiones occupaverat,ad Indiam versus profectus est,ut eam quoque armis subigeret.



    Versione Il mitico cavallo di Alessandro Magno - Bucefalo
    Alexander postquam Aegyptiorum et Persarum regiones occupaverat,ad indiam versus profectus est,ut eam quoque armis subigeret. Alexandris regis equum Buchepalus appellabatur atque de eo multa mirada narrabantur . Cum ornatus erat et ad proelium armatus ,haud umquam ab alio nisi a rege conscendi patiebatur . Bello indico alexander in eo insidens ,multa egregiaque facinora confecit. Hic cum rex non statis sibi providens, in hostium cuneum se immisisset atque unidque hostium tela conincerentur ,Buchephalus vulneribus alte in cervice atque in letere perfossus est. Tum equus cumm iam moriturus ac prope exanguis esset , e mediis hostibus vivacissimo cursu Alexandrum inter suos reduxut . At statim debilitatus concidit et domini iam superstitis securus ,animam efflavit .Tum alexander rex ,cum eius belli victoriam consecutus esset, magnam urbem in iisdem locis condidit atque ,miri equi memoriam proditurus ,Bucephalam appellavit.



    Traduzione Il mitico cavallo di Alessandro Magno - Bucefalo
    Alessandro dopo che aveva occupato le regioni degli Egizi e dei Persiani, partì alla volta dell'India, per sottomettere anch'essa con le armi. Il cavallo del re Alessandro era chiamato Bucefalo e si narravano di lui molte cose straordinarie. Quando era bardato e armato per la battaglia, non sopportava di essere montato da nessun altro all'infuori del re. Stando seduto su di esso, Alessandro nella guerra indiana compì molte e mirabili imprese. In quella circostanza, quando il re non pensando subito a se stesso si era lanciato nel cuneo dei nemici e da ogni parte venivano scagliati i dardi dei nemici, Bucefalo fu trafitto profondamente da lesioni al collo e al fianco. Allora il cavallo, quando ormai stava per morire ed era quasi sangue, dal centro dei nemici con una corsa rapidissima, riportò Alessandro tra i suoi. Ma ormai fiaccato, stramazzò e tranquillo per aver messo in salvo il suo padrone morì. Allora il re Alessandro, dopo che ebbe conseguito la vittoria di quella guerra, fondò una grande città proprio in quei luoghi e, per tramandare la memoria dello straordinario cavallo, lo chiamò Bucefalo


    Siti Utili: studentville latin.it versioni studenti.it skuolasprint scuolasprint
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    Esercizi sui Radicali Doppi



    Esercizi Radicali Doppi - Esercizi Svolti Radicali Doppi - Formula per risolvere radicali doppi



    www.ripmat.it/mate/a/ak/akea.html

    Di seguito ti viene data la formula risolutiva, senza dimostrazione: se vuoi dimostrarla basta elevare al quadrato a destra ed a sinistra dell'uguale finche' i due termini non diventano uguali; ma a me sembra una fatica inutile
    Formula con il piu' dentro radice
    (a + b ) = a + (a2 - b ) a - (a2 - b )
    ------------------------ + ------------------------
    2 2
    Formula con il meno dentro radice
    (a - b ) = a + (a2 - b ) a - (a2 - b )
    ------------------------ - ------------------------
    2 2


    Naturalmente e' utile applicare la formula solamente se il termine (a2 - b ) e' un quadrato e come tale e' estraibile di radice.
    Vediamo un paio di esercizi per meglio fissare il concetto
    Trasformare in radicali semplici
    (4 + 7 ) = soluzione

    (3 + 22 ) = soluzione

    (6 - 25 ) = soluzione
  13. .

    Tema su Berlusconi - Tema Svolto Silvio Berlusconi



    silvio-berlusconi1




    Tema Svolto Berlusconi | Tema su Bunga Bunga Berlusconi - Problematica Escort Berlusconi - Tema Svolto: Accuse Cavaliere - Relazione sui processi a Berlusconi - Saggio Breve Arcore Escort Bunga Bunga Berlusconi - Articolo di Giornale critiche a Berlusconi




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    Temi su Berlusconi



    Tappe fondamentali della vita di Berlusconi

    1936. Nasce a Milano il 29 settembre, primo di tre figli (due maschi e una femmina) di Luigi Berlusconi, impiegato alla Banca Rasini, e Rosa Bossi, casalinga.

    1954.Prende la maturità classica al liceo salesiano Copernico e s'iscrive all'Università Statale, facoltà di Giurisprudenza. A tempo perso, vende spazzole elettriche porta a porta, fa il fotografo ai matrimoni e ai funerali, suona il basso e canta nella band dell'amico d'infanzia Fedele Confalonieri (anche sulle navi da crociera).

    1957. Primo impiego saltuario nella Immobiliare costruzioni.

    1961. Si laurea in legge con 110 e lode, a Milano: tesi sugli aspetti giuridici del contratto pub- blicitario, e vince una borsa di studio di 2 milioni messa in palio dalla concessionaria Manzoni. Evita, non si sa come, il servizio militare. E si dà all'edilizia, acquistando un terreno in via Alciati, grazie alla garanzia fornitagli dal banchiere Carlo Rasini, che gli procura anche un socio, il costruttore Pietro Canali. Nasce la Cantieri Riuniti Milanesi.

    1963. Fonda la Edilnord Sas: soci accomandanti Carlo Rasini e il commercialista svizzero Carlo Rezzonico (per la misteriosa finanziaria luganese Finanzierungesellschaft für Residenzen Ag). Nel 1964 apre un cantiere a Brugherio per edificare una città-modello da 4 mila abitanti. Nel 1965 è pronto il primo condominio, di cui però non riesce a vendere nemmeno un appartamento. Poi, non si sa come, riesce a venderlo al Fondo di previdenza dei dirigenti commerciali.

    1965.Sposa Carla Elvira Dall'Oglio, genovese, che gli darà due figli: Maria Elvira (che si fa chiamare Marina - 1966) e Piersilvio (1969).

    1968. Nasce l'Edilnord 2, acquistando terreni nel comune di Segrate, dove sorgerà Milano 2.

    1969. Brugherio è completa con 1000 appartamenti venduti.

    1973. Fonda la Italcantieri Srl, grazie ad altre due misteriose fiduciarie ticinesi, la Cofigen (legata al finanziere Tito Tettamanti) e la Eti AG Holding (amministrata dal finanziere Ercole Doninelli). Acquista ad Arcore, grazie ai buoni uffici dell'amico Cesare Previti, la villa Casati Stampa con tutti i terreni ad Arcore, a prezzo di superfavore. Previti infatti è pro-tutore dell'unica erede dei Casati Stampa, la contessina dodicenne Annamaria, e >contemporaneamente amico di Silvio e in affari con lui.

    1974. Grazie a due fiduciarie della Bnl, la Servizio Italia e la Saf, nasce l'Immobiliare San Martino, amministrata da un ex compagno di università, Marcello Dell'Utri, palermitano. In un condominio di Milano 2 nasce una tv via cavo, Telemilano 58, che passerà ben presto all'etere col nome di Canale 5. Berlusconi si trasferisce con la famiglia a villa Casati, affiancato dal boss mafioso Vittorio Mangano, assunto in Sicilia da Dell'Utri come "fattore", cioè come amministratore della casa e dei terreni. Mangano lascerà Arcore soltanto un anno e mezzo - due anni più tardi, in seguito a due arresti e a un'inchiesta a suo carico per il sequestro di un ospite della villa amico di Berlusconi.

    1975. Le due fiduciarie danno vita alla Fininvest. Nascono anche la Edilnord e la Milano 2. Ma Berlusconi non compare mai: inabissato e schermato da una miriade di prestanomi dal 1968 al 1975, quando diventa presidente di Italcantieri, e al 1979, quando assumerà la presidenza della Fininvest.

    1977. Appena divenuto Cavaliere del Lavoro, acquista una quota dell'editrice de Il Giornale , fondato nel 1974 da Indro Montanelli.

    1978-1983. Riceve circa 500 miliardi al valore di oggi, di cui almeno una quindicina in contanti, per alimentare le 24 (poi salite a 37) Holding Italiana che compongono la Fininvest, di cui si ignora tutt'oggi la provenienza. Sono gli anni della scalata di Bettino Craxi, segretario del Psi dal 1976, al potere e della sua ascesa al governo.

    1978. Si affilia alla loggia massonica deviata e occulta "Propaganda 2" (P2) del maestro venerabile Licio Gelli, a cui è stato presentato dal giornalista Roberto Gervaso. Tessera numero 1816. Di lì a poco comincerà a ricevere crediti oltre ogni normalità dal Monte dei Paschi e dalla Bnl (due banche con alcuni uomini-chiave affiliati alla P2). E inizierà a collaborare, con commenti di politica economica, al "Corriere della Sera", controllato dalla P2 tramite Angelo Rizzoli e Bruno Tassan Din. La P2 verrà poi sciolta, in quanto "eversiva", con un provvedimento del governo Spadolini.

    1980. Berlusconi fonda, con Marcello Dell'Utri, Publitalia 80, la concessionaria pubblicitarie per le reti tv. Conosce l'attrice Veronica Lario, al secolo Miriam Bartolini, che recita in uno spettacolo al teatro Manzoni di >Milano senza veli. Se ne innamora. La nasconde per tre anni in un'ala segreta della sede Fininvest in Via Rovani a Milano. Poi la donna rimane incinta e nel 1984, sempre nel segreto più assoluto, partorisce in Svizzera una bambina, Barbara. Berlusconi la riconosce. Padrino di battesimo, Bettino Craxi.

    1981. I giudici milanesi Gherardo Colombo e Giuliano Turone, indagando sui traffici del bancarottiere mafioso e piduista Michele Sindona, trovano gli elenchi degli affiliati alla loggia P2. Ma Berlusconi non subisce danni dallo scandalo che travolge il governo, l'esercito, i servizi segreti e il mondo del giornalismo.

    1982. Berlusconi acquista l'emittente televisiva Italia 1 dall'editore Edilio Rusconi.

    1984. Berlusconi acquista l'emittente Rete 4 dalla Mondadori: ormai è titolare di tre network televisivi nazionali, e può entrare in concorrenza diretta con la Rai. Ma tre pretori, di Torino, Pescara e Roma, sequestrano gli impianti che consentono le trasmissioni illegali di programmi in "interconnessione", cioè in contemporanea su tutto il territorio nazionale. Craxi vara un decreto urgente (il primo "decreto Berlusconi") per legalizzare la situazione illegale. Ma il decreto non viene convertito in legge perché incostituzionale. Craxi ne vara un altro (il secondo "decreto Berlusconi"), minacciando i partiti alleati di andare alle elezioni anticipate in caso di nuova bocciatura del decreto. E nel febbraio '85 il decreto sarà approvato, dopo che il governo avrà posto la questione di fiducia.

    1985. Berlusconi divorzia da Carla Dell'Oglio e ufficializza il legame con Veronica, che gli darà altri due figli: Eleonora (1986) e Luigi (1988). Le seconde nozze verranno celebrate, con rito civile, nel 1990, officiante il sindaco socialista di Milano Paolo Pillitteri, cognato di Craxi. Testimoni degli sposi, Bettino e Anna Craxi, Confalonieri e Gianni Letta.

    1986. Berlusconi acquista il Milan Calcio e ne diviene presidente (nel 1988 vincerà il suo primo scudetto). Intanto fallisce l'operazione La Cinq in Francia, che chiuderà definitivamente i battenti nel '90. E' Jacques Chirac a cacciarlo dal suolo francese, definendolo "venditore di minestre".

    1988. Il governo De Mita annuncia la legge Mammì sul sistema radiotelevisivo. Che in pratica fotografa il duopolio Rai-Fininvest, senza imporre al Cavaliere alcun autentico tetto antitrust. Berlusconi acquista la Standa. La legge verrà approvata nel 1990.

    1989-1991. Lunga battaglia fra Berlusconi e De Benedetti per il controllo della Mondadori, la prima casa editrice che controlla quotidiani (La Repubblica e 13 giornali locali), settimanali (Panorama, Espresso, Epoca) e tutto il settore libri Grazie a una sentenza del giudice Vittorio Metta, che il tribunale di Milano riterrà poi comprata con tangenti dall'avvocato Previti per conto di Berlusconi, il Cavaliere strappa la Mondadori al suo concorrente. Una successiva mediazione politica porterà poi alla restituzione a De Benedetti almeno di Repubblica, Espresso e giornali locali. Tutto il resto rimarrà a Berlusconi.

    1990. Il Parlamento vara la legge Mammì, fra le polemiche: Berlusconi può tenersi televisioni (nel frattempo è entrato anche nel business di Telepiù) e Mondadori, dovendo soltanto "spogliarsi" de Il Giornale (che viene girato nel '90 al fratello Paolo).

    1994. Berlusconi, ormai orfano dei partiti amici, travolti dallo scandalo di Tangentopoli, entra direttamente in politica, fonda il partito di Forza Italia, vince le elezioni politiche del 27 marzo alla guida del Polo delle Libertà e diventa presidente del Consiglio. Il 21 novembre viene coinvolto nell'inchiesta sulle tangenti alla Guardia di Finanza. Il 22 dicembre è costretto a dimettersi, per la mozione di sfiducia della Lega Nord, che non condivide più la sua politica sociale e preme per la risoluzione del conflitto d'interessi.

    1996. Berlusconi, indagato nel frattempo anche per storie di mafia, falso in bilancio, frode fiscali e soprattutto corruzione giudiziaria insieme a Previti, si ricandida alle elezioni politiche, ma perde. Vince il candidato del centrosinistra (Ulivo), Romano Prodi. Trascorrerà 5 anni all'opposizione, alle prese con una serie di inchieste giudiziarie e di processi, conclusi con diverse condanne in primo grado, poi trasformate in prescrizioni e (raramente) in assoluzioni in appello e in Cassazione.



    Tema su Berlusconi ed Escort - Violenze sui Minori - Scandalo Prostitute - Pedofilia

    (fonte skuola.tiscali.it)
    Nessun ragionamento minimamente logico può difendere l’uomo Berlusconi e le sue azioni personali e politiche. Ma l’Italia è il paese delle meraviglie e invece quest’uomo esce praticamente illeso da rivelazioni di rapporti mafiosi, da menzogne sbugiardate da tutti, da crisi economiche senza precedenti nella storia nazionale, da palesi conflitti di interesse, (il suo contro quelli di tutti noi), da scandali sessuali anche con minorenni e da mignotte prima prima “consumate” e poi candidate (foto sopra). Per molto meno un Sig. Rossi qualsiasi sarebbe stato linciato in piazza e appeso come un salame. Per i vecchi che circuiscono i minorenni c’è chi chiede addirittura la castrazione chimica, ma il 73enne Berlusconi con lo strapotere economico, politico e mediatico si compra anche la simpatia dei telespettatori, gente che spesso ha venduto la propria coscienza per un reality show e qualche altra bassa forma di intrattenimento per casalinghe


    Procedimenti giudiziari a carico di Silvio Berlusconi
    Silvio Berlusconi è stato oggetto di numerosi procedimenti penali, nessuno dei quali si è concluso con una sentenza definitiva di condanna per via di assoluzioni, declaratorie di prescrizione e depenalizzazioni dei reati contestati.
    Alcuni di questi procedimenti sono stati archiviati in fase di indagine; a seguito di altri è stato instaurato un processo nel quale Berlusconi è stato assolto. In altri processi, infine, sono state pronunciate, in primo grado o in appello, sentenze di condanna per reati quali corruzione giudiziaria, finanziamento illecito a partiti e falso in bilancio. In alcuni di essi, Berlusconi si è giovato di leggi approvate dalla maggioranza parlamentare da lui stesso guidata: tali provvedimenti, che hanno suscitato intense polemiche politiche, sono stati definiti leggi ad personam.
    In questi casi, dopo un esito del primo grado di giudizio sfavorevole a Berlusconi, i procedimenti non si sono conclusi con una sentenza di condanna: ciò grazie a sentenze di assoluzione in appello, al riconoscimento di circostanze attenuanti (che, influendo sulla determinazione della pena, hanno comportato il sopravvenire della prescrizione), oppure a nuove norme, approvate definitivamente in parlamento dalla maggioranza di centro-destra, che hanno modificato le pene e la struttura di taluni reati a lui contestati, come nel caso del reato di falso in bilancio. Dette norme, in taluni casi, hanno imposto una valutazione di non rilevanza penale di alcuni dei fatti contestati poiché il fatto non è più previsto dalla legge come reato; in altri casi, invece, la relativa riduzione delle pene previste per le nuove fattispecie di reato ha fatto sì che i termini di prescrizione maturassero prima che fosse pronunciata sentenza definitiva. Continua qui


    Effetti positivi manovra economica Berlusconi 2011
    La manovra approvata dal governo il 12 agosto 2011, per mettere defintivamente al sicuro l’Italia e garantire il pareggio di bilancio dal 2013 si compone di tre parti: riduzione dei costi degli apparati burocratici e politici, interventi per lavoro sviluppo e finanza pubblica. La manovra non prevede tagli per sanità, scuola, ricerca, cultura, 5x1.000, edilizia carceraria.

    A. RIDUZIONE DEI COSTI DELLA POLITICA

    Riduzione e accorpamento di Province sotto i 300.000 abitanti o fino a 3.000 km quadrati di superfice e corrispondente soppressione delle Prefetture e di tutti gli uffici corrispondenti. Il taglio sarà effettutato in base la censimento previsto nel 2012. La stima è di un taglio tra le 29 e le 35 province. Le province che rimarranno avranno dimezzati il numero dei consiglieri e degli assessori.
    All’abolizione delle province secondo i criteri della popolazione e della superficie va aggiunto l’effetto dell’istituzione delle 10 città metropolitane destinate a sostituire altrettante province, previste dal federalismo fiscale.
    Inoltre va ricordato che il governo aveva già ridotto del 20% il numero dei consiglieri provinciali e degli assessori provinciali, a partire dalle recenti elezioni della scorsa primavera.
    Accorpamento dei piccoli comuni, sotto i mille abitanti, che sono circa 1.500. I cittadini sceglieranno solo il sindaco, che svolgerà le funzioni prima assegnate agli assessori. Il provvedimento porterà alla riduzione di quasi 50 mila cariche politiche.
    Riduzione del 20% dei consiglieri regionali e conseguente riduzione degli assessori e degli stipendi. Istituzioni dei revisori dei conti anche per le Regioni. Alla fine del processo, il rapporto tra popolazione e rappresentanti sarà di uno ogni 1.100 cittadini: attualmente il rapporto è di un eletto ogni 428 cittadini.
    Incompatibilità del ruolo di parlamenatre con quello di sindaco o di presidente di provincia.
    Ridotta del 50% l’indennità per i parlamentari che hanno un reddito uguale a quello percepito come parlamentare.
    Raddoppiato il contributo di solidarietà per i parlamentari: sarà del 10% tra 90 e 150.000 euro e del 20% sopra i 150.000. Inoltre per i parlamentari il contributo non sarà deducibile dalla tasse. Va inoltre ricordato il disegno di legge costituzionale approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 21 luglio, che prevede il dimezzamento del numero dei parlamentari e dal gennaio 2011 gli emolumenti dei parlamentari erano già stati tagliati di 1.000 euro al mese e quelli dei ministri del 10% dal maggio 2010.
    Politici, amministratori pubblici, dipendenti dello Stato e componenti di enti, potranno volare solo in classe economica.
    Ulteriore taglio di 12 miliardi alle spese per il funzionamento dei ministeri e degli enti locali.
    Abolizione del Sistri, il sistema per la tracciabilità dei rifiuti
    Ridimensionamento del Cnel, che passa da 121 a 70 componenti.
    Saranno soppressi tutti gli enti pubblici cone meno di 70 dipendenti.


    B. LAVORO E SVILUPPO

    Privatizzazioni e liberalizzazioni dei servizi pubblici locali. Il governo sta studiano ipotesi di nuove privatizzazioni. Il decreto prevede incentivi per gli enti locali che collocano sul mercato le società da loro controllate.
    Contro il lavoro nero, viene limitato l’abuso dei tirocini e viene introdotto il reato di caporalato con le relative sanzioni.
    La contrattazione aziendale potrà stabilire anche in deroga ai contratti nazionali tutto ciò che definisce l’organizzazione della produzione e del lavoro, dall’orario di lavoro al mansionamento, dai rapporti lavoro fino al licenziamento senza giusta causa, con l’esclusione dei licenziamenti discriminatori. La norma risponde alla sollecitazione della Banca centrale Europea e rafforza la contrattazione di prossimità, quella aziendale e quella territoriale, senza toccare i minimi contrattuali nè modificare alcuna legge in materia di lavoro e nessun articolo dello Statuto dei Lavoratori, compreso l’articolo 18.
    Nuovo giro di vite contro l'evasione fiscale. Si arriva fino alla sospensione dell'attività per chi non emette scontrini e fatture. Tracciabilità dei pagamenti: il limite per le transazioni in contanti è ridotto a 2.500 euro.Va ricordato che la lotta contro l'evasione fiscale portata avanti dal governo Berlusconi ha prodotto la cifra record di 33,6 miliardi di evasione euro riscossi nel biennio 2099-2010. Nei primi mesi del 2011 la lotta all’evasione ha fruttato altri 3,1 miliardi, il 12,5% in più rispetto al primo trimestre 2010.
    Le festività civili non saranno più celebrate nella data in cui cadono ma nella domenica precedente o seguente, come avviene negli altri Paesi europei. Il recupero di questi giorni lavorativi dovrebbe portare ritorni positivi sulla nostra economia.


    C. FINANZA PUBBLICA


    Reintroduzione della Robin Hood tax sul settore dell’energia. Essa consiste in un aumento del 4% dell’imposta sul reddito della società del settore energetico, con ricavi superiori a 10 milioni di euro e reddito imponibile a oltre un milione di euro. Sarà applicata per i tre periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2010. Il Governo stima un gettito di due miliardi di euro. In questo caso i 12 miliardi di tagli previsti sia per ministeri ed enti locali scenderebbero a 10. La prima edizione (2008) della Robin Tax è servita a finanziare interventi sociali come la Social Card per i meno abbienti.
    Contributo di solidarietà. Sarà del 5% per i redditi sopra 90.000 euro e del 10% sopra 150.000 per tre anni, avra’ effetto a partire dal 2011 e sara’ deducibile dal reddito. Il prelievo riguarderà, con lo stesso tetto, anche i lavoratori autonomi a partire dal 2012 e farà ovviamente riferimento al reddito dell’anno precedente. Va ricordato che questa norma era già in vigore dal 2010 per i dirigenti pubblici: inoltre per i parlamentari il contributo di solidarietà è raddoppiato.
    Nuova tassazione delle rendite. Un’unica aliquota al 20% come tassazione sulle rendite finanziarie e sui conti correnti bancari, esclusi i titoli di Stato, che rimangono tassati al 12,5%.
    L’equiparazione dell'età per la pensione tra donne e uomini, attraverso l'innalzamento progressivo dell’età pensionabile delle donne lavoratrici dipendenti del settore privato viene anticipato al 2016 (invece che al 2020). Questo intervento completa la riforma del sistema pensionistico italiano e lo rende uno dei più saldi d'Europa.
    La legge delega per la riforma dell'assistenza sociale sarà anticipata al 2011 e dispiegherà i suoi effetti già nel 2012 (con un risparmio di 4 miliardi, che diventeranno 17 nel 2013). Sarà messo a punto un nuovo “indicatore del bisogno” più severo per l'accesso alle prestazioni dell'Inps, saranno rivisti i criteri per le pensioni di invalidità e gli assegni di reversibilità. Va ricordato che contro i falsi invalidi il governo sta attuando un piano straordinario di 800.000 controlli (2009-2012). Nel 2010 sono state revocate il 23% delle pensioni oggetto di verifica.
    Prolungato da 6 a 24 mesi il periodo per la percezione della liquidazione per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni che vanno in pensione in anticipo, usando il meccanismo della pensione di anzianità.
    Sarà più facile trasferire i dipendenti pubblici se l’amministrazione ha una esigenza in questa direzione. Inoltre le tredicesime dei dipendenti pubblici potranno essere pagate in tre rate annuali posticipate in presenza di uno scostamento rilevante dagli obiettivi di efficienza previsti per l'anno di riferimento.
    Aumenta l’accise sui tabacchi ed è prevista la possibilità di attivare nuovi giochi e lotterie, con un gettito previsto di 1,5 miliardi.


    Scandali Berlusconi

    Caso D'Addario


    el luglio 2009 il giornale L'Espresso pubblica sul suo sito le registrazioni audio degli incontri tra Silvio Berlusconi e la escort Patrizia D'Addario (da lei stessa effettuate). Tali registrazioni risalgono all'ottobre 2008 e sono state depositate dalla stessa D'Addario presso la Procura di Bari, che le ha ascoltate e pubblicate in quanto rilevanti - insieme ad altre intercettazioni - per far luce sulla natura dei rapporti tra Berlusconi e l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini indagato per corruzione e associazione a delinquere nell'ambito di un'inchiesta su tangenti e affari a danno della sanità pugliese.
    Poco dopo il Premier dichiarò: "Non sono un santo, spero lo capiscano anche quelli di Repubblica".
    Al di là dell'interesse di natura scandalistica, le vicende riguardanti i presunti rapporti extraconiugali di Berlusconi con escort e giovani ragazze dello spettacolo hanno attirato l'attenzione dell'opinione pubblica e di parte del mondo politico, in quanto paiono essere in più punti intrecciate con la promessa di candidature politiche nelle liste del Pdl e affiliate (La Puglia prima di tutto) in occasione delle elezioni europee e delle amministrative del giugno 200


    Caso Ruby


    A novembre 2010 scoppia il cosiddetto caso Ruby. La vicenda ruota attorno all'allora minorenne marocchina Karima El Mahroug detta Ruby Rubacuori, fermata per furto nel maggio 2010 a Milano. Accertata la minore età della ragazza, il magistrato dispose l'affidamento secondo le normali procedure. Tuttavia, dopo che Berlusconi telefonò in questura sostenendo che la giovane fosse la nipote dell'allora presidente egiziano Hosni Mubarak (fatto poi dimostratosi falso), la ragazza venne affidata al consigliere regionale PDL Nicole Minetti. Ruby dichiarò di essere stata più volte ospite di Berlusconi presso la sua residenza di Arcore ricevendo in tali occasioni denaro. Ritenendo che quel denaro sarebbe stato il compenso per prestazioni sessuali, a gennaio 2011 la procura della Repubblica di Milano ha contestato a Berlusconi i reati di concussione e prostituzione minorile. La vicenda ha avuto un grande clamore anche sui media internazionali e ha acceso il dibattito all'interno dell'opinione pubblica italiana.


    Berlusconi cavaliere del lavoro
    Cavaliere del lavoro
    «Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza con il massimo dei voti, decise di dar vita ad una attività indipendente nel settore dell'industria edile fondando la Società "Cantieri Riuniti Milanesi S.p.A.". Nel 1963 ha costituito la Società "Edilnord" che ha realizzato, tra l'altro, in provincia di Milano, un centro per quattromila abitanti, il primo in Lombardia dotato di centro commerciale, centro sportivo, campi di giuoco, scuole materne ed elementari. Dal 1969 al 1975, in applicazione di una nuova concezione urbanistica, Silvio Berlusconi ha realizzato la costruzione di "Milano 2", una città per diecimila abitanti contigua a Milano, dotata di tutte le più moderne attrezzature pubbliche e sociali, la prima unità urbana in Italia con tre circuiti differenziali per auto, ciclisti e pedoni. È Presidente e Direttore Generale della Edilnord progetti S.p.A. e Presidente della Fininvest S.p.A.»

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    Un modo singolare per riconquistare una città - Giustino, Traduzione delle Versione




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    Titolo della Versione Un modo singolare per riconquistare una città
    Autore: Giustino
    Input: cum Assyrii descivissent et Babyloniam occupassent difficilisque urbis expugnatio esset



    Versione Un modo singolare per riconquistare una città - Giustino
    cum Assyrii descivissent et Babyloniam occupassent difficilisque urbis expugnatio esset, aestuante rege unus de interfectoribus magorum, Zopyrus, domi se verberibus lacerari toto corpore iubet, nasum, aures et labia sibi praecidi, atque ita regi inopinanti se offert. Attonitum et quaerentem Darium causas auctoremque tam foedae lacerationis tacitus quo proposito fecerit edocet, formatoque in futura consilio transfugae titulo Babyloniam proficiscitur. Ibi ostendit populo laniatum corpus, queritur crudelitatem regis, a quo in regni petitione non virtute, sed auspicio, non iudicio hominum, sed hinnitu equi superatus sit; iubet illos ex amicis exemplum capere, quid hostibus cavendum sit; hortatur, non moenibus magis quam armis confidant, patianturque se commune bellum recentiore ira gerere. Nota nobilitas viri pariter et virtus omnibus erat, nec de fide timebant, cuius veluti pignora vulnera corporis et iniuriae notas habebant. Constituitur ergo dux omnium suffragio, et accepta parva manu semel atque iterum cedentibus ex consulto Persis secunda proelia facit. Ac postremo universum sibi creditum exercitum Dario prodit urbemque ipsam in potestatem eius redigit.


    Traduzione Un modo singolare per riconquistare una città - Giustino
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    hello kitty
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